La vera oscurità..

Durfan
Waith, l'unico che riuscisse davvero a fami perdere la calma. Odio, desiderio di ucciderlo, nonostante fosse sangue del mio sanue, voglia di terrificarlo fino al suicidio. La mia anima vedeva l'oscurità più profonda quando lui era accanto a me.
Epure tenevo quella rabia omicida e spavensa agli occhi altrui dentro di me, accumulandosi all'odio che continuava a crescere.
Mi chiedevo se, a forza di conntenere i mi sentimenti un giorno sarei esploso. Sarebbe stato.. liberatorio.
Ma avevo pur sempre una dignità da mantenere e soprattutto un'immagine di figlio del Re della Paura. Non potevo sfoderare la mia ir in un combattimento a sangue con il mio stesso fratello.
Ma, Dio, quanto avrei voluto..
Come in quel momento, quando nel locale dove mi trovavo per distrari, avevo trovato lo stesso Waith, quasi mi stesse aspttando, seduto al mio soito tavolo, con un'aria spavlda e.. un'aurea più forte del solit: si, stava diventendo sempre più potente e non capivo come facesse. uante volte si nurva al giorno per essere circodato da un'aurea così oscura?
Il dialogo tra noi era durato bn poco, dato che altrimenti avrei perso il controllo.
E per questo ero uscito quasi subito dal locale, passo lngo, mascella serraa, pugni chiusi per contenere il esiderio diviolenza, e un'espressione piena di rabbia, spaventosa.
"Via! Entra dentro, ci penso io qui.." Ordinò al "buttafuori fatato" che si trovava all'entrata del locale, congedandolo con un gesto brusco della mano. Lui eseguì l'ordine e sparì prima che l'Incubo potesse scatenare la sua ra su di lui. Si teneano tutti alla larga dagli incubi quand erano furiosi, per paura che si sfogassero con i loro poteri. Ma io non scaricavo i miei problemi sugli altri. Non era nei miei interessi. ensavo ad essere giusto, solo quello..
Mi poggiai al muro con la schiena e mi feci comparire un pacco di sigarette e un accendino tra le mani. mentre la musica rock, che sprizzava sensualità e desiderio, attirando qualunque creatura oscura.
Accesi quela che doveva essere una specie di tranuillanteper la mia ira, ma che raramente funzionava, ed aspirai un abella boccata di fumo, poggiato nell'ombra di quel vicolo.

Edited by •_Angie - 8/5/2009, 21:50

Veronique

Quella sera era più calda.
Indossavo un abitino blu notte, elegante e un paio di ballerine dello stesso colore.
Avevo legato i capellli in un'acconciatura complicatissima ed ero uscita.
Non sapevo nemmeno io perchè.
Stavo cacciando, quando fui attirata da una forte musica.
Lasciai perdere la mia vittima- non avevo ancora tanta sete- ed entrai.
Era una specie di discoteca, niente di che.
Eppure c'era qualcosa di strano, me lo sentivo denrto.
Qualcosa che non riuscivo a capire.

Durfan
La verità era che odivo così tanto mio fratello solo perchè sapevo che aveva qualcosa in mente. Qualcosa contro la Corte, contro le creature e contro il Re, nostro padre.
Fermarlo era il moio compito, ma era difficil, dato che diveniva ogni giorno più forte. Io invece, mi nutrivo il minimo ndispensabile per mantenere l'equilibrio nel mondo. Non mi sentivo mai sazio, E lo ammettevo senza vergogna, non sarei stato abbastanza fote in quel momento per scontrarmi con Waith.
Stavo per fare l'ultima tirata di sigaretta qando percepii un'aurea familiare, distinguibile tra milioni, perchè completamente diversa da tutte quelle che conoscevo.
Voltai il capo verso l'entrata del locale, corrugando la fronte perpesso, prima di buttare la cicca ancora accesa a terra, nel vicolo, e rientrare nel locale, aprenodo la porta con una spinta. La musica mi circondò di nuovo e lsotto il mio sguardo c'erano ancora creature fatate che ballavano in modo sensuale, strusciandosi l'una sull'altra, in forma umana. Tuttavia il miosguardo cercava qualcun'altro. Non la vidi, ma la sua aurea ormai era vcina e inconfondibile.
Cosa ci faceva lei in quel posto?

Veronique

Ma che razza di posto era?
E perchè nessuno si fermava a chiedersi cosa ci facesse una bambina lì dentro?

Waith
"Chi è quella piccola creatura?"
Chiesi mentre il mio sguardo era fisso su una bambina dall'aspetto umano, che non apparteneva sicuramente alla Corte Oscua. Anzi, non era neanche un ssere fatato.
Le mie labbra si poggiarono sul calice al cui interno unasostanza scura emanava un'impalpable nube ner appena il liquido veniva scosso, in attesa di una risposta.
"Non saprei.." Rispose una delle ragazze dele Tenebre di cui adoravo circondarmi. Ero seduto ad un tavolo, con due di loro, una da una parte e l'altra dall'altra, che rendevao la mia nottata un po' più eccitante.
"Dobbiamo occparci di lei mio signore?"
Chiese l'altra in un susurro malizioso che non prevedeva nulla di buono.
Sorrisi affabile. "No mia cara, perchè rovinare una così bella serata?"
DOpodichè mi sporsi leggermente sul tavolo,cercando dicatturare lo sguardo si quella bambina e, appena i suoi occhi guizzarono sui miei sorisi e le feci cenno di avvicinasi, con un sorriso tanto gentile quanto iquietante e tenebroso.

Veronique

Mi muovevo incerta fra le miriade di corpi danzanti, tutti molto più alti di me.
Ad un certo punto incontrai gli occhi di una creatura.
Non era umana e di certo sapeva che non lo ero neanche io.
Mi avvicinai a lui, sicura di me.
Buona sera.

Waith
Sorrisi nel vedere quella piccola creatura avvicinarsi cposata e sicura di sè. Al suo saluto feci cenno ad una delle mie ancelle di andarsene per lasciare spazio a quella deliziosa creatura. Quella sera mi sarei divertito, avevo appena trovato un bel bocconcinoche non sapev cosa fosse e che sapore avesse. Poi probabilmente l'avrei uccisa: era entrata nel locale sbagliato. Non era una creatura fatata.
"Buona sera a te, piccola creaura.."
Mormorai suadente alla bambina che avevo davanti, facendole segno disedersi accanto a me.
Ma prima che potesse farlo una mano si poggiò sulla spalla della bambina e mi costrinse ad alzare il volto fino ad incontrare quello del mio adorato fratllo.

Durfan
"Non la chiamerei Piccola, se foss in te, Wath.."
Dissi celando perfettamente la mia ripugnanza per il solo fatto che la Bevitrice fosse accanto a quell'essere spregevole, dietro la mia maschera neutra.
Tenev la manoo sulla spalla di Veronique non solo per non farla sedere accanto a Waith, ma anche per fermarla in caso avesse fatto qualcosa di sconsiderato.

Veronique

Non occorreva girarmi per sapere chi era dietro di me.
Rivolsi un sorriso particolare alla creatura dinanzi a me.
Ti consiglio di ascoltarlo.

Waith
Interessante. Durfan conosceva quella piccola bestiolina?
Risi di gusto, in modo malevolo.
"Grazie del consiglio.."
Dissi con un cennodel capo fintamente grato.

Durfan
Lanciai una rapida occhiata al sorriso dela Bevitrice. Era fin troppo spavaldo.
Lei era sconsiderata!
Temev per lei, in realtà.. Ma non lo diedi a vedere.
"E tu, vattene Bevitrice.. Non sei desiderata in questo luogo.. Non saresti neanche dovuta entrare" Dissi con voce calma, ma severa. "Vai a casa.." Le ordina, senza mostrare alcun'interesse nei suoi confronti, nonostante in quel moento provassi tutto il contrario e stessi solamete cercando di allontanarla da mio fratello.

Veronique

Mi voltai a guardarlo,inclinando la testa di un lato.
Perchè dovrei? Non c'è nessun umano qui, non credo sembrerei così fuori posto.

Durfan
"Sono io a non volerti tra i piedi.. Vattene a casa.."
RIpeteii, senza neanche guardarla negli occhi, marcando severo quelle parole.
Questa volte erano più crude.

Waith
Mi godetti la scena, mantenendo il mio sorriso, mentre stringevo a me la creatura alla mia destr, cingendole le spalle, mentre lei mi viziava con carezze sensuali sul collo e sul petto, che io però stavo completamente ignorando in quel momento.
"Oh Durfan, fratello caro, perchè tutta questa scortesia? Vuole solo divertirsi come noi, mi sembra giusto.."

Veronique

Non riuscivo a capire l'atteggiamento di Durfan.
Lo ignorai deliberatamente voltandomi verso...suo fratello?
Sembrava molto diverso da Durfan, più...
O non so cosa più, ma non era qualcosa di buono.
Lanciai un'occhiata alla ragazza che lo accarezzava.
Non sapevo che esistessero anche le prostitute fra voi creature.
Buttai lì, poi spostai gli occhi su Durfan.
Ha ragione il tuo caro fratello.

Durfan
Dirle di andarsene aveva cre<ato l'effetto contrario.
E se avessi insistito avrei destato troppi sospetti su mio fratello.
Così le tolsi la mano alla spalla e mi allontanai da lei, sedendomi al tavolo, davanti a Durfan.

Waith
Risi di gusto quando deinì la Creatura delle Tenebre una prostituta. Quest'ultima non apprezzò il commento della Bevitrice e emanò un verso molto simile al sibilio di un sepente che si prepara all'attacco.
Tranquillizzai la mia ancella, stringendola ancora i più a me, sorridendo ancora, guardando la cratura che avevo davanti.
"In realtà non la pago per farmi compagia.."
E la compagnia di cui parlavo io non aveva nulla a che fare co la compagnia di una prostituta. Quelle creature di cui mi crcondavano servivano solo coe copertura e come distrazone.

Durfan

Alzai lo sguardo sulla Bevitrice, senza però sollevare il capo verso di lei, guardandola dal sotto le ciglia, con uno sguardo geido e terrificante, ma comunque insensibile.
"Se proprio devi rimaner qui, stai lontana da me.."
E da Waith, razza di sconsidearata.
"Scusalo, è così antipatico in uesti ultimi giorni.. Si alza sempre conil piede sbagliato.." Intervenne Waith con un finto sorriso affabile.
"Su, siediti qui con noi.. Ti offriamo da bere..."
Disse con un tono persuasivo, avvicinando una sedia al tavolo.

Veronique

Lanciai un'occhiata fredda a quella creatura occata dal mio commento e poi mi sedetti con loro.
Rivolsi un sorrisetto al fratello di Durfan.
Vorresti offrirmi un drink?
Lo presi in giro.
Ad una bambina.

Waith
Sorrisi annuendo alla creatura.
"Sei stata tu a confermare di non voler neanche essere chiamata Piccola e che vuoi solo divertirti."
Dissi portandomi il calice all boccca e evendone uno, rimanendo con lo sguardo su quella Bevitrice, mentre sentiv quello di Durfan su di me

Durfan
La mia espressione stava tornando apparentemente calma, nonostante dentro, al contrario, la rabbia cresceva.. Ed oa che la Bevitrice era lì desideravo solo portarla via da lì.
"Non mi sembra il caso Waith.." Ammonii mio fratello , celando perfettamente la preoccupazione e la rabbia, dietro una maschera disinteressata.
"Una coca le basterà.."