Guai in paradiso

Ophelia

Volterra era la città più bella del mondo.
Ma, purtroppo, avevo dovuto lasciarla.
L'America mi aspettava.
E mi aspettava il mio lavoro.
Quella sera avevo addosso una fascia argentata, un paio di pantaloncini cortissimi neri aderenti e un paio di scarpe argentate col tacco a spillo.
Truccatissima, ballavo in discoteca, sorridendo agli uomini che mi guardavano.
Non che mi interessasse di loro, ma era il mio lavoro.

Adriano

Lei era nadata via da Volterra , ma io non facevo che pensare a lei ed Aro non sopportava vedermi così a terra osì mi mandò a fare una missione in America , avevo l'oppotunità di unire l'utile al dilettevole.
Cosa potevo chiedere di più.
Ovviamente non avevo detto nulla ad Ophelia lei credeva che fossi ancora a deprimermi a Volterra.
E invece mi trovavo nella sua città.
Andai a casa sua e scoppi che lei aveva una coinquilina che per poco non mi sveniva tra le braccia , ormai ero abituato a certe reazioni da parte del pubblico , lei mi disse che stava lavorando e non aggiunse altro mi feci dare l'indirizo del locale dove lavorava e ci andai.
Prima di entrare indossai nuovamente le mie lentine azzurre e il buttafuori mi fece entrare immediatamente era troppo intimorito da me per chiedere i documento.
Percorsi con lo sguardo tutto il locale e fu in quel istante che la vidi sculettare a ammicare ad un aumo che non ero io.

Ophelia

Mentre ballavo pensavo ad Adriano, non vedevo nemmeno quegli uomini.
C'era solo lui.
Ultimai la mia performance al palo e uscii fra gli applausi e i fischi.
Andai subito nel mio camerino e mi sedetti.

Adriano

Perfetto aveva finito.
Mi feci dire da una cameriera dove fossero i camarini e dopo che quella riprese le sue normali attività celebrali mi rispose.
Con passo deciso mi diressi verso il lugo indicato.
Scostai leggermente la porta e la guardai mentre si struccava.
Aveva addosso poco e neinte, il che non mi dispiaceva, ma non lo aveva messo per me lo aveva fatto per quegli uomini.

Ophelia

Quasi non ci credetti quando lo vidi nello specchio.
Mi voltai ed era lì.
Adriano!
Urlai alzandomi e buttandomi fra le sue braccia.
Che ci fai qui?

Adriano

Tolsi le sua braccia dal mio collo e la guardai disgustato.
io ero venuto a farti una sorpresa...che stupido...la sorpresa invece me l'ahi fatta tu.. a quanto vedo...eccco perchè la tua amica Jenny non mi aveva detto nulla...

Ophelia

Perchè mi guardava così?
Ma di che cosa stai parlando?

Adriano

Mi voltai, per la rabbia il veleno aveva fatto più in fretta a sciogliere le lentine.
E ora i miei occhi color rubino la fissavano indignati.
cosa...cosa hai fatto...e me lo chiedi anche...ti ho vista stai poco fa...quando ti dimenavi tutta...davanti a quei...guarda al confronto con il viscido...luin è un angelo...

Ophelia

Adriano non dirmi che sei geloso!
Dissi.
E' il mio lavoro! Se non lo faccio non mi pagano!

Adriano

Voltai ancora più irato di prima.
certo...certo che sono geloso diamine...come tu lo eri quella sera...guarda che ti ho vista sai!...e poi tu non hai bisogno di questo lavoro..puoi venire a vivere con me a Volterra... e non ti dovrai più preoccupare dei soldi

Ophelia

Lo guardai.
Credi che mi piaccia sculettare davanti a dei pervertiti? Ma vedi non ho avuto vita facile! Sono nei debiti fino al collo e non ho nessun titolo di studio!
M sbracciai nervosa.
Scappare in Italia non cancellerà i miei debiti!

Adriano

Anche io ero ero parecchio nervoso e tutto derivavada lei.
Non riuscivo a capire come ma riusciva a cambiare il mio umore e non grazie ai sui poteri.
Se il problema sono i soldi...bhe...lo posso risolvere io...ma non voglio che giri seminuda qui...

Ophelia

Lo guardai incerta.
Devo pagare una casa e cinquemila dollari.

Adriano

la guardai e poi dissi.
tutto qua?...me ne occupo io

Ophelia

Era troppo bello per essere vero.
Dici...dici sul serio?